PlayStation VR 2 e il supporto al PC: una compatibilità sottotono

Il PlayStation VR 2 (PS VR2), ultimo visore VR di Sony, sarà ufficialmente compatibile con il PC dal 7 agosto. Questa compatibilità richiede un adattatore hardware, una piccola scatolina che permette di collegare il cavo USB-C del PS VR2 e fornisce un’uscita USB 3.0. Sarà anche necessario un cavo DisplayPort, non incluso nel kit, che dovrà essere acquistato separatamente. Il costo dell’adattatore è di 60 euro.
Il software ufficiale di Sony permetterà al PS VR2 di interfacciarsi con Steam VR, rendendolo di fatto un visore Steam VR. Tuttavia, diverse funzionalità chiave come HDR, feedback aptico e tracciamento oculare non saranno disponibili su PC, limitando notevolmente l’esperienza rispetto a quella su PlayStation 5. Solo il rendering foveated sarà supportato, ma solo in modalità fissa.
Il mancato supporto per il tracciamento oculare, sviluppato da Tobi, è particolarmente deludente. Questa tecnologia è già utilizzata da altri visori compatibili con PC, come il Pimax Crystal, ma Sony non ha investito per renderla disponibile su PS VR2.
Il recente State of Play ha mostrato come Sony stia perdendo colpi anche nel settore gaming, con pochi titoli interessanti, molti dei quali disponibili anche su altre piattaforme. Questo approccio si riflette anche nel supporto alla VR, dove Sony sembra offrire soluzioni poco curate e senza un vero impegno.
Nonostante alcuni difetti di progettazione, il PS VR2 ha comunque del potenziale grazie al suo display OLED e alla connessione diretta DisplayPort, che garantiscono una qualità visiva superiore. Tuttavia, la mancanza di funzionalità avanzate e il supporto limitato fanno sì che difficilmente possa competere con visori come il Quest 3 o il Pimax Crystal.
Chi possiede già un PS VR2 e una PlayStation 5 potrebbe trovare utile l’adattatore per espandere l’uso del visore ai giochi PC, specialmente per i simulatori di guida e volo. Tuttavia, per chi è indeciso tra acquistare un Quest 3 o un PS VR2 per l’uso su PC, la scelta più logica ricade sul Quest 3, che offre una migliore esperienza complessiva e maggiori funzionalità.
Il supporto ufficiale al PC del PS VR2 sembra più un’operazione di facciata che una vera strategia a lungo termine. Sony sembra voler liberarsi di un progetto che non ha mai veramente sostenuto, lasciando gli utenti con un hardware potenzialmente potente ma limitato. Questo approccio rischia di alienare ulteriormente i fan e di compromettere la reputazione di Sony nel mercato della realtà virtuale.
In conclusione, il PS VR2 rappresenta un esempio di come una buona idea possa essere vanificata da una gestione approssimativa e dalla mancanza di visione strategica. L’adattatore per PC potrebbe offrire qualche beneficio ai possessori attuali, ma difficilmente attirerà nuovi utenti, lasciando il PS VR2 come un’occasione persa nel panorama VR.