Apple si trova attualmente in un contenzioso con l’Unione Europea per il mancato rispetto delle norme imposte dal Digital Markets Act (DMA). Questa normativa, entrata in vigore nel marzo 2023, mira a regolare i comportamenti delle grandi piattaforme digitali, denominate “gatekeepers”, per garantire mercati digitali più equi e aperti in Europa.
Le violazioni del DMA da parte di Apple
L’Unione Europea ha avviato diverse indagini per non conformità contro Apple. Una delle principali accuse riguarda le regole dell’App Store di Apple, che impediscono agli sviluppatori di indirizzare liberamente gli utenti verso offerte esterne senza pagare commissioni ad Apple. Questo comportamento è visto come una violazione del DMA, che richiede che i “gatekeepers” permettano agli sviluppatori di “guidare” i consumatori verso offerte esterne senza imposizioni di tariffe.
Nonostante Apple abbia introdotto delle modifiche con l’aggiornamento di iOS 17.4, riducendo le commissioni dell’App Store e consentendo una distribuzione web più libera delle app, l’UE ritiene che queste misure non siano sufficienti. Di conseguenza, Apple potrebbe affrontare multe fino al 5% del suo fatturato giornaliero mondiale, che potrebbe superare il miliardo di dollari. La cosa più incredibile è che si colpisca, alla fine, una delle aziende che maggiormente lavora in funzione della privacy. La domanda è: il libero mercato digitale va contro la privacy e blindare gli ecosistemi digitali favorisce la privacy contro il libero mercato? Se è così, come snodiamo la matassa?
La prospettiva europea e le sfide del futuro
L’Europa sta cercando di proteggere i propri cittadini con regolamentazioni rigorose, come dimostra il caso del DMA. Tuttavia, questa attenzione alla regolamentazione può anche essere vista come un segnale di mancanza di lungimiranza al cambiamento tecnologico. L’Europa potrebbe rischiare di rimanere indietro rispetto ad altre regioni più aperte alle innovazioni rapide nel campo dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie digitali, che, ormai, galoppano a ritmi vertiginosi e che, piaccia o meno, impatteranno in modo forte sulle economie, sul lavoro e sui cittadini.
Mentre le normative come il DMA mirano a creare un ambiente digitale più giusto, c’è il rischio che queste regole soffochino l’innovazione e riducano la competitività delle imprese europee su scala globale. Altri paesi, meno regolamentati, potrebbero avanzare più velocemente nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle loro economie, lasciando l’Europa in una posizione svantaggiata.
Apple, infatti, potrebbe decidere di limitare o ritardare l’introduzione delle sue tecnologie AI più avanzate nel mercato europeo, per evitare le complicazioni derivanti dalle stringenti normative. Questo scenario solleva preoccupazioni sul fatto che l’Europa possa diventare un “continente arretrato” digitalmente rispetto ad altre aree del mondo.